Il 12 Novembre 2021 ha inaugurato il Museo Diocesano a Cremona, progettato dall’architetto Giorgio Palù.
Armonizzando il rispetto per la storia e le forme originarie degli ambienti del piano seminterrato del palazzo progettato da Faustino Rodi, rimasti a lungo inutilizzati, l’architetto cremonese Giorgio Palù, dello studio Arkpabi, ha saputo recuperare e riadattare gli antichi spazi alla funzione di sale espositive con elementi di design e tecnologie all’avanguardia per conservare al meglio le preziose opere.
Il Museo Diocesano di Cremona schiude così oggi un prezioso scrigno d’arte e di fede capace di unire architettura storica e design contemporaneo negli oltre 1.400 metri quadrati di superficie che accolgono più di 120 opere, suddivise in 12 sale, organizzate secondo un percorso non cronologico ma tematico:
• le origini della Chiesa cremonese, dalla pietra di fondazione della Cattedrale a testimonianze degli insediamenti più antichi sul territorio;
• l’iconografia della Vergine Maria che coinvolge l’Assunta, titolare della Cattedrale, e santuari del territorio, a partire da quello di Caravaggio, dedicato a Santa Maria del Fonte, patrona della diocesi insieme a sant’Omobono;
• i crocifissi, con una collocazione speciale per la Grande Croce della Cattedrale;
• i santi intercessori, locali e universali;
• la sala del Tesoro dei Visconti di Pizzighettone;
• la sala della Tavola di Sant’Agata.
Capolavori dell’arte sacra che giungono dalla Cattedrale e da numerose parrocchie della diocesi e che raccontano un territorio dalle profonde radici, dal ricco talento artistico e da una spiritualità che nei secoli ha costruito la comunità.
Impreziosisce l’offerta del Museo Diocesano la collezione di arte sacra del cavalier Giovanni Arvedi e della moglie Luciana Buschini, convinti e appassionati sostenitori del progetto. Proprio grazie al finanziamento della Fondazione Arvedi Buschini ciò che si era iniziato a pensare in passato oggi è stato concretizzato, sotto la supervisione dell’Ufficio diocesano per i Beni culturali ecclesiastici diretto da don Gianluca Gaiardi, che ha preso il testimone da monsignor Achille Bonazzi. Un percorso articolato seguito passo dopo passo della Soprintendenza dei beni culturali di Mantova, guidata dal dottor Gabriele Barucca.