Queen Silvia Concert Hall

Inaugurazione Queen Silvia Concert Hall, Stoccolma
7 giugno 2022, ore 18:00
Alla presenza della Regina di Svezia

Lilla Akademien e Ramsbury sono liete di annunciare l’inaugurazione del Queen Silvia Concert Hall, tra gli ultimi progetti dell’architetto Giorgio Palù – arkpabi, con la consulenza acustica del massimo esperto giapponese Yasuhisa Toyota – Nagata Acoustic, per la città di Stoccolma.

Un progetto di grandissima potenza sensoriale, multidisciplinare e immersivo: un abbraccio alla musica e alle arti performative che si apre alla comunità con forme organiche e sinuose che evocano la metamorfosi della natura e del cielo, le onde del suono e dei corpi danzanti.

La sala, con il suo spazio centrale, è un luogo dedicato alla musica dal vivo, alle esibizioni e alle performances artistiche e allo stesso tempo è concepito come un ambiente stimolante per l’apprendimento creativo.

Costruita secondo i più alti standard ambientali e dotata delle più recenti tecnologie digitali, la sala sarà anche un centro di scambio musicale ed educativo senza barriere fisiche, con la possibilità di connettersi con una rete mondiale di artisti e organizzazioni artistiche di primo piano. Incanalando l’impareggiabile potere della musica, l’auditorium sarà una cassa di risonanza per un mondo interconnesso, a partire dalle due principali destinazioni. Da una parte il Queen Silvia Concert Hall rappresenta il naturale ampiamento dell’O/Modernt, un progetto creativo e polifunzionale, che combina le diverse arti, le distanti epoche storiche e le differenti tradizioni culturali dei popoli; ma la sala è anche adibita a centro educativo per la Lilla Akademien, lo storico conservatorio della città fondato nel 1998 e caratterizzato da un programma di studio che comprende diverse discipline, tra cui la musica, la danza, le arti visive e gli scacchi.  

In tal senso, il Queen Silvia Concert Hall potrà ospitare 300 persone in un nuovo e moderno spazio polivalente e innovativo dedicato ad eventi musicali che saranno all’insegna dell’integrazione e inclusione delle diverse arti proprio secondo la filosofia che accomuna la Lilla Akademien e l’O/Modernt.

Giorgio Palù commenta così il progetto:

“Una sala speciale che ha come obiettivo principale quello di ottenere una fusione tra architettura e suono: un organismo unico, “archi-scultoreo” che incorpora le necessità acustiche esaltando allo stesso tempo le caratteristiche del design, in una simbolica osmosi caratterizzata da forme organiche e naturali che si sviluppano con morbide curve e stretti raggi, capaci di far vibrare l’intera architettura. Ogni parte della sala è legata all’altra: audience e balconate si intrecciano e si fondono senza soluzione di continuità in un’armonia di forme e con ampio uso di declinazioni cromatiche del legno chiaro, fuse con il calore dell’oro.

Le fughe e i legati musicali danno forma alla sala che sembra essere disegnata dalle onde sonore. In particolare, le balconate, sospese al soffitto, sembrano danzare guidate dalle note musicali.

Il progetto è orientato verso la ricerca della fluidità che è ottenuta con la leggerezza e la morbidezza delle curve e dei volumi. Il risultato finale è un organismo ibrido che afferma l’inscindibilità delle due forme d’arte. L’ispirazione principale per il progetto, fin dal primo incontro con la Lilla Akademien, è stata quella del movimento continuo e fluido del nastro rosso utilizzato dalle danzatrici ritmiche che, dopo essere stato srotolato, si libera in cielo con una elegante leggerezza. Lo spazio, in generale, vuole rappresentare la continuità tra il passato e il futuro della musica ed essere un luogo sperimentale, aperto a nuove formule musicali.

È una sala flessibile in grado di sovvertire i ruoli canonici tra il pubblico e i musicisti: pur rimanendo sempre uno spazio intimo, il dialogo che si crea tra musicisti e pubblico è continuo e intenso, una sorta di scambio osmotico tra l’energia prodotta dal suono dei musicisti e l’emozione che ricevono gli spettatori e che in qualche modo restituiscono ai musicisti stessi, in un flusso continuo.

Un’ultima nota di carattere architettonico riguarda le pareti corte dei muri di fondo, che sembrano quasi non appartenere alla sala. Esse rappresentano, attraverso una luce nordica, fredda che richiama quella dell’aurora boreale, l’arcipelago di Stoccolma visto dal satellite dove le isole, che in realtà sono le parti di mare e acqua, sono realizzate in acciaio specchiante che crea delle intriganti visioni riflesse. Questo effetto acuisce la sensazione di trovarsi in un ambiente aperto, senza le pareti di fondo, coperti da un cielo, immersi nella natura circostante, come se tutta l’architettura potesse affermare il proprio “genius loci”.